Studio Pastor a Venezia, 2006-2008

È a piano terra, su un canale che va dritto alla laguna nord, in faccia a Palazzo Van Axel; insieme godono di uno slargo, quasi una piazza d’acqua, dovuto all’intestatura di un ramo di raccordo al canale sulla cui sponda s’imposta la chiesa dei Miracoli. Questo luogo della città si può dire che appartiene allo Studio. Sul fronte opposto attraverso una corte giardino e lungo la calle d’ingresso lo sguardo coglie il campo SS. Giovanni e Paolo, le barche del suo canale e la gente che vi soggiorna e passa. Tutto questo testo urbano appartiene allo Studio, fa parte del nostro lavoro.

La forma nella quale ci racchiudiamo è quella canonica dei palazzi a tre campate, lo standard edilizio storico veneziano. La casa ex Palazzo Contarini ha origine cinquecentesca; del palazzo, parzialmente ricostruito nel XIX secolo, restano le fondazioni e l’intero basamento della facciata sul rio: un corpo di otto arcate in conci di pietra d’Istria per l’intero sviluppo a formare, nel passato, un portico continuo sull’acqua, in continuità con quello su strada.

Tutta la ricostruzione del XIX secolo è stata eseguita, seppur con fedeltà al sapere costruttivo, con il ‘veleno’ dell’uso redditizio: le arcate, salvo la coppia centrale d’ingresso sul rio, furono tamponate in mattoni, con una modesta finestra nel mezzo, dotata di contorno in pietra e protetta da remenato. L’uso di un secolo per varie attività lavorative e magazzinaggi sempre più poveri nel corso del tempo, ha ridotto il nobile pe’ pian a un luogo in progressivo degrado.

Abbiamo pulito, risarcito e consolidato i corpi murari con sistemi semplici, eliminando malte cementizie di allettamento e d’intonacature eseguite nei basamenti con l’illusione di coprire o eliminare l’umidità e le efflorescenze saline, restituendo alle murature la bellezza della loro tessitura, rendendo così chiaro lo spazio.

Avremmo voluto liberare le arcate, anche soltanto nella parte dell’arco per avere più luce, ma la proposta venne respinta dalle autorità di tutela, con una ragione conservativa nutrita dal pretesto che l’opera avrebbe costituito un precedente. Abbiamo allora pensato di far valere ciò che costituisce il carattere della città nel gioco della luce sull’acqua: il riflesso, applicando un manto riflettente al soffitto. Si è ottenuto così, per effetto indotto, la virtuale eliminazione di una frontiera dello spazio: il rispecchiarsi della luce-colore del rio, annulla la misurabilità del limite materiale, conferendo luminosità trasfigura lo spazio. Il pavimento, trattato a resine epossidiche, diventa anch’esso riflesso dell’acqua.

Il resto è venuto da sé, per una serie di volontà: che la sala centrale sia un segmento del colpo d’occhio che va dal Campo a Palazzo Van Axel; che la sala nord, aperta su Sotoportego adiacente con accesso proprio e godendo della veduta abbia 3 centri di lavoro – in testata verso canale e portico, luogo ambientato da un ricco sistema spaziale di librerie leggere e articolate, nel mezzo il luogo delle conversazioni, sul fondo l’isolato dei servizi e l’angolo della merenda -; che la sala sud, sistemato l’archivio in soppalco, sia un recesso di lavoro e dialogo riservato, e con via d’uscita propria sulla calle di servizio.

Tutte le murature devono rimanere nude, pura tessitura, manifesto tettonico dell’abitare un luogo di lavoro. Due scalette a semichiocciola entro i vani delle arcate di collegamento tra le sale, con gradini in lamiera piegata di Cor-Ten, non toccano il suolo sospese da mensole incastrate in chiave e sulla spalla dell’arco. La loro dislocazione antisimmetrica concorre a rilevare la geometria originaria dell’edificio che adotta e nega la simmetria, affermare presenza alla città, ma garantire il piacere d’abitare libero; per noi di buon lavoro.

Impresa edile: Rubin Graziano Musile di Piave (VE)
Impianto elettrico: Aldo Modolo Impianti Elettrici Venezia
Impianto termico: Impiantistica Veneziana Srl Venezia
Opere in carpenteria metallica: Officina Mariuzzo San Donà di Piave (VE)
Serramenti in legno: Augusto Capovilla Sas
Arredo in legno: Idealegno Sas Vallà di Riese Pio X (TV)
Pavimento in resina: Mauro Contarin Quinto di Treviso (TV)
Pitturazioni e decorazioni: Uni.s.Ve Venezia