Sala Comunale Polivalente a Mirano 2003-2006

La scuola Azzolin fin dall’istituzione ha sperimentato nuovi metodi didattici con esiti positivi, tra i quali il “pieno tempo”. Il servizio di refezione svolto nelle aule obbligando un impegno organizzativo rilevante, e la maggiore richiesta ha sollecitato la costruzione di un refettorio per 250 posti.
Mentre il servizio di cucina e controllo dietetico resta centralizzato per tutte le scuole comunali, in sede si attua il porzionamento e la distribuzione, dove i bambini concorrono al servizio con una forma di self-service. Questo sistema, chiaro nel processo educativo pone un problema di ordine più generale. Il nuovo edificio, indispensabile per l’attività scolastica, prospetta una utilizzazione di poco più di 200 ore per anno: un bene prezioso. La contropartita è allora rendere utilizzabile l’edificio per altre attività: manifestazioni scolastiche in primo luogo, e varie altre come workshop, mostre, convegni, conferenze.

pianta-290Il posizionamento dell’edificio ha dovuto risolvere un bilancio tra difficoltà relative al sacrificio di piazzali parcheggio, e convenienze di accesso pedonale. La soluzione ha privilegiato il vialetto di accesso alla scuola ed alla palestra che vi è contigua eleggendolo come percorso di servizi pubblici.

Lo spazio della sala deve essere libero in tutta la sua ampiezza, sia per facilitare il percorso dei bambini in self-service, sia per consentire la disposizione di conferenze, “giornate di studio”, forme di workshop a dibattiti, commissioni di studio, altre attività.
Per fornire tali prestazioni la struttura dell’edificio è progettata per portare sospeso il tetto.

La condizione ambientale del refettorio esige di moderare l’effetto acustico di 250 bambini; e le altre attività abbisognano di una condizione acustica controllata, con ambienti sonori differenti. Per rispondere a esigenze diverse, il progetto forma uno spazio composito costituito da componenti a differente relazione acustica. Il pavimento quadrato è in gomma, il soffitto in lamiera microforata e coibentata, il rivestimento interno del guscio è in cartongesso su materasso di lana di vetro. L’esito sembra corrispondere alle attese.

Quale sistema “vivente” l’edificio esige un mantenimento climatico, temperatura e umidità relativa, contenuto in un certo range di variazione rapportato alle escursioni diurne e stagionali. Ma deve reagire rapidamente all’uso intensivo, cioè alla presenza di 250-300 persone, all’irraggiamento solare o alla sua assenza. Si è visto conveniente realizzare tali prestazioni con impianto a tutta aria, alimentato da un sistema generatore termico molto duttile, pompa di calore, accoppiato a unità di trattamento dell’aria.  L’illuminazione naturale è data principalmente dalle vetrate suborizzontali lungo il perimetro del quadrato; ma riceve un particolare tono di luce nella zona centrale, che è luogo della distribuzione dei pasti.

La sala ha carattere “introverso”; ha per sé un suo paesaggio; di persone anzitutto, e cose: la sua stessa forma, con qualche pianta in vaso, qualche tronco a memoria degli alberi che occupavano il sito, e sassi colorati di varia grandezza e lungo il perimetro circolare. Le vetrate suborizzontali scendono dal quadrato del tetto con un bordo circolare, si toccano al vertice rilanciandosi nel giro del perimetro (mi piace richiamare a mente La Danse di Matisse).
Con le vetrate la sala guarda il grande intreccio degli alberi, il loro mutare nel giro delle stagioni; e il cielo nel suo variare di ora in ora. Sottostante tutto vi è una complessa geometria, con qualche coinvolgimento simbolico; ma di tutto ciò è meglio tacere.
I colori dell’edificio, che danno spicco analitico ai componenti della sua forma, sono schiettamente forti e in sinergia cromatica nell’insieme spaziale interno-esterno con una ricerca di armoniosa continuità.

La Sala Comunale – refettorio e auditorium – è collegata alla scuola da un percorso coperto che funge anche da deposito per gli arredi specifici.

La Sala Polivalente deve risolvere il servizio mensa per i 250 alunni della Scuola Elementare Azzolini cui è collegata e, al contempo, offrire formazione culturale e civica alla comunità miranese, nei tempi vuoti e negli intervalli stagionali della didattica.
Realizza un grande spazio sgombro da strutture intermedie per funzioni facilmente intercambiabili in tempi brevi in una spazialità ‘fluida’.
La struttura a pinwheel pattern del tetto riprende il motivo strutturale della scuola elementare con una soluzione più complessa che risponde alle esigenze di sicurezza, benessere, acustica, luminosità per la capienza di 250-300 persone; ma, soprattutto libera lo spazio centrale.
Nel nuovo edificio il sistema a ‘turbina’ della struttura principale si accorda un guscio perimetrale in cemento armato fondato su un cerchio il cui diametro è la diagonale del quadrato che regola lo svolgimento delle attività. La plasticità del guscio che non ha funzioni strutturali ma quelle di reggersi e contrastare le azioni orizzontali della struttura si riproduce nel corpo degli elementi a pilone dell’organismo portante che segue il pinwheel pattern. Un Cordone ombelicale di collegamento consente il flusso degli alunni e insegnanti dalla scuola alla mensa.

Committente: Comune di Mirano, Venezia
Strutture in c.a. e carpenteria metallica: ing. Massimo Moretto, ing. Francesco Steffinlongo Venezia
Progetto Impianti: ing. Carlo Fassa Venezia
Costruzione del modello tridimensionale ed elaborazioni CAD: arch. Heribert Maier Venezia
Coordinatore per la sicurezza: ing. Massimo Moretto
Collaboratori alla stesura del progetto architettonico, in fasi diverse: S. Coppola, L. Cesca, F. Figola, H. Maier, M.S. Giunta, S. Princisgh
Collaboratore alla stesura del progetto strutturale: ing. Paolo Pelizzaro
Impresa Edile: Vettorazzo Costruzioni S.r.l. Padova
Impianto idro-termo-sanitario e condizionamento: GIBI S.r.l. Impianti Villatora di Saonara (PD)
Impianto elettrico ed antincendio: CM Impianti Sant’Angelo di Piove (PD)
Strutture metalliche: Gobbato R. & C. Montebelluna (TV); Eurodixi snc., Riese Pio  X (TV) per il tetto;
Serramenti in pvc: F.lli Bresolin S.a.s. Onigo di Pederobba (TV)
Lattoneria: Nuova Lamiercop s.r.l. Piazzola sul Brenta (PD)